venerdì 8 giugno 2012

VOGLIONO CHIUDERE LO SKA FEST

Sono parte dell'uragano che ha distrutto Caselle il 2 giugno 2012.
Quello stesso uragano che è stato sveglio fino alle 6,30 di domenica mattina per liberare dalle attrezzature e ripulire il parco.

In risposta all'articolo sotto riportato




Lettera aperta all’assessore Augusto Pietropoli e alla cittadinanza di Caselle in merito ai fatti dello Ska Fest.

La festa è stata organizzata da un gruppo di ragazzi che, invece di passare il tempo nei bar paesani, unica vera attrazione di questo paese, in questi anni ha organizzato per i giovani del territorio eventi sociali e culturali, spendendo le proprie energie e spesso i propri soldi per offrire qualcosa di più ai ragazzi. In questi anni, con una proficua collaborazione con il Comune di Sommacampagna, di tutti i colori politici che si sono succeduti, abbiamo organizzato l’aula studio per i giovani studenti universitari, i viaggi sui sentieri della storia, abbiamo riqualificato un muro grigio oggetto di scritte offensive, promosso il corso di russo per aiutare l’immenso sforzo di solidarietà che le famiglie di Caselle fanno per accogliere ogni anno i bambini bielorussi ecc. Il culmine dell’attività del gruppo è lo Ska Fest, che ormai alla sua nona edizione, è diventata la festa di apertura dell’estate per centinaia e centinaia di giovani del paese e di tutta la provincia… e forse anche di altre province. Per una volta all’anno Caselle diventa il centro della vita dei ragazzi del territorio, trovano musica, giocolieri, banchetti di associazioni e no, trovano mostre e quant’altro e tutto fatto da loro coetanei per loro. Abbiamo lavorato in 40 ragazzi, notte e giorno e tutti a titolo esclusivamente gratuito per la buona riuscita della festa. Abbiamo montato le strutture nel primo pomeriggio del 2 giugno e abbiamo cominciato a smontarle alle ore 1.30 proprio per arrecare il minor disturbo possibile al resto della popolazione, specialmente i bambini che usufruiscono solitamente del parco in cui si è svolta la festa. La musica è stata interrotta non un minuto dopo le 00.30, e cioè non un minuto dopo il permesso che ci è stato recapitato dal Suo ufficio. Le operazioni di pulizia del parco sono cominciate all’incirca verso le 02.00 della mattina impiegando diversi volontari e si sono concluse alle ore 11.00 quando è stata completata la raccolta differenziata e i sacchi e bidoni sono stati disposti accanto alla sala polifunzionale. Chi è passato dal parco della Bissara dall’alba a mezzogiorno potrà testimoniare che c’erano ragazzi che controllavano che nel parco non fosse rimasto niente e raccoglievano eventuali rifiuti per poi farne la raccolta differenziata.
Sia la polizia municipale sia la caserma locale dei carabinieri erano stati avvertiti dagli organizzatori della festa e all’interno vi erano almeno 15 ragazzi che controllavano che tutto si svolgesse regolarmente. L’unico episodio di inciviltà che all’interno della festa abbiamo riscontrato è stato quello di un ragazzo che ha dato un calcio a un cartone mentre noi scopavamo la zona cementata davanti al palco. Il ragazzo è stato invitato ad andarsene senza creare problemi, ma non ci è sembrato fosse un atteggiamento così grave da chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, né da denunciare all’amministrazione comunale, né tanto meno giustificasse una punizione fatta di “olio e manganello” come viene proposto da qualcuno, sul profilo facebook dell’assessore Pietropoli. Tutte queste cose ci sono parse sproporzionate rispetto al gesto di dare un calcio a un cartone. Da organizzatori avendo rispettato alla lettera i permessi comunali, avendo smontato le strutture e avendo pulito l’intero parco durante la sera ci sembra di esserci comportati con rispetto e civiltà. E così si sono comportati la stragrande maggioranza dei partecipanti alla festa. Ci dispiace e ci scusiamo se nelle vie limitrofe siano state trovate “2 bottiglie” ci impegniamo fin d’ora, qualora ci venga concessa nuovamente la possibilità di fare un’altra festa di incaricare qualcuno dei volontari, di non pulire solamente il parco, ma di controllare anche la pulizia delle vie limitrofe per assicurarsi che non vi siano immondizie. Ci scusiamo, su questo siamo stati sprovveduti.
Durante la serata come del resto in tutti gli altri anni non vi è stato alcun momento di tensione, alcuna rissa, ma solo tanti tanti ragazzi che hanno ballato e socializzato che hanno passato una serata insieme divertendosi. L’assessore Augusto Pietropoli si domanda perché non abbiamo denunciato comportamenti scorretti e incivili, a lui rispondiamo perché alla festa, nel luogo della festa, (come del resto è stato sollevato in alcune critiche) non ci sono stati. Non possiamo denunciare ciò che non abbiamo visto, che è successo lontano dalla festa e di cui non eravamo a conoscenza prima di leggere l’articolo dell’Arena e il profilo facebook dell’assessore. Quattro anni fa quando successe l’unico episodio sgradevole a una delle nostre feste, nello spazio della baita degli alpini, non solo ce ne assumemmo la responsabilità e avvisammo gli organi istituzionali preposti ma bloccammo anche gli autori che vennero segnalati a chi di dovere.
Nonostante riteniamo un errore attribuire agli organizzatori della festa la responsabilità del furto di due bici in paese (ciò creerebbe del resto un precedente che darebbe delle preoccupazioni a chi organizza la sagra di San Luigi, o la festa della Lega o la festa di Sommacampagna Popolare, in quanto ogni evento delinquenziale avvenuto durante quei giorni verrebbe a loro attribuito!), come ci pare del tutto arbitrario accusarne i partecipanti,  ma qualora si verificasse che così fosse non capiamo perché invece di sparare nel mucchio e accusare chi non centra non ci venga chiesto di aiutare ad identificare gli autori, che se filmati, non dovrebbe essere difficile identificare (anche con l’aiuto di chi ha partecipato alla festa e di certo non vuole essere accumunato a un ladro). Ci teniamo tuttavia a precisare che Caselle, pur essendo un paesino tranquillo, non è mai stato estraneo a episodi simili e la concomitanza con lo Ska Fest non comporta affatto che i responsabili siano necessariamente da cercare fra i partecipanti ad essa. Pietropoli riferendosi ad alcuni di questi episodi avvenuti alla sagra di Caselle, marginali ma ben più gravi di quelli di cui stiamo parlando, afferma che sono dovuti ad “una piccola percentuale di incivili che è sempre da mettere in conto” in una manifestazione di certe dimensioni. Non ci è chiaro il motivo per cui un simile discorso non sia applicabile nel caso in questione (qualche migliaio di partecipanti e qualche incivile).
Quello che ci rattrista di questa polemica è che invece di contattare gli organizzatori e di verificare se si sono comportati in maniera corretta si sia deciso di accusarli gratuitamente. Crediamo che essendo i vigili e i carabinieri stati avvisati della festa, se non sono usciti a fare un controllo qualche motivo pur ci sarà. E visto che noi non abbiamo amicizie altolocate che ci possano proteggere logica vuole che se non sono usciti è perché da una parte nei controlli degli anni precedenti hanno visto che in 9 anni abbiamo sempre rispettato le regole e dall’altra perché non gli sono pervenute segnalazioni. Perché anche questa volta abbiamo rispettato gli orari e le ordinanze comunali.
Questa associazione è nata 10 anni fa in risposta a una mamma che accusava i giovani di: non far altro che drogarsi sulle panchine e di passare le serate nei bar del paese. Sdegnati da un’accusa tanto ingiusta che non aveva in sé nessuna autocritica su che attenzione il paese e l’amministrazione dedicavano ai giovani abbiamo deciso di metterci in gioco. Crediamo che sia troppo facile dire che i giovani non hanno voglia di fare, di realizzare che creano solo problemi. E’ troppo facile dire che bevono e si drogano solamente se l’unica cosa che gli viene offerta è una vita mediocre, fatta di noia e tv, e di panchine e bar. Ai giovani servono alternative, sostegno e comprensione e suggerimenti se sbagliano. Non accuse generalizzate. Serve dialogo non autoritarismo. E d’altra parte i giovani non devono e non possono dire che per loro non ci sono spazi e futuro, non possono piangersi addosso e relegarsi ai margini della società dentro i bar o sulle panchine, ma devono farsi avanti con rispetto ed energia creando con il sudore della loro fronte qualcosa per loro. Con questo spirito noi abbiamo creato il nostro gruppo, con questo spirito ci siamo messi in gioco, spendendo i nostri soldi e il nostro tempo per qualcosa di più grande di noi. Per un gruppo di giovani che guarda ai giovani. Il successo dello Ska Fest di questi anni ha dimostrato che, pur non portando nomi di grido sul palco di Caselle, si può fare della buona musica e si possono portare moltissimi ragazzi, molti di più di quanti frequentano le feste organizzate per loro dagli “adulti”. Questo perché i giovani sentono che è una festa loro.

CHIEDIAMO LA MASSIMA DIFFUSIONE... CONDIVIDETE E METTETE MI PIACE ALLA NOTA!!!

https://www.facebook.com/notes/briganti-di-sherwood-aps/non-e-un-paese-per-giovani-risposta-alle-accuse-sullo-ska-fest/3819159768769


Aps Briganti di Sherwood 6/06/2012